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Il Discorso della settimana: il principio di Mahasaraswati (II)

(continua da qui)

Tutto questo avviene spostandosi sul lato sinistro. Anche la società a volte si muove a destra e a sinistra. Quando si muove a destra, piacciono le cose di lato destro, e quando si muove a sinistra piacciono le cose di lato sinistro. Ci sono anche persone con due tipi di temperamenti: ecco perchè iniziano ad apprezzare queste cose e poi credono di essere fragili.

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Come meditare – linee generali

In un qualsiasi momento in cui ne avete l’opportunità, dovreste meditare ogni giorno per almeno 10 minuti. Alcune persone trovano che iniziare la giornata in uno stato di pace e silenzio rende il giorno migliore. Alcune persone trovano che il momento migliore è la sera, in cui l’effetto calmante li aiuta a portarli in un profondo e riposante sonno successivo. E molte persone meditano sia il mattino che la sera, e includono alcune tecniche di pulizia nella meditazione serale.

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Il discorso della settimana. Lo Swadhistan e gli organi

Delhi 1981 – Lo Swadisthan e la milza

Lo Swadisthan, a livello fisico, presiede alle funzioni tra gli altri della milza, che è un organo molto importante che tendiamo a trascurare al giorno d’oggi. Dobbiamo ben afferrare qual è la funzione della milza. La milza è un controllore di velocità, essa regola la velocità al nostro interno, avrete notato come, in questo tempi moderni, la gente parla così in fretta che difficilmente si riesce a comprenderla, si cammina così in fretta che se qualcuno deve recarsi ad una stazione può ritrovarsi per sbaglio in un’altra stazione. La gente ha l’impressione di avere così poco tempo a sua disposizione che è impossibile connetterla alla realtà.

E’ dunque importante mantenere un ritmo normale e non saturare l’attenzione. Leggere perciò i giornali o guardare la televisione al mattino non è una buona cosa, perché per lo più si tratta di notizie negative o sensazionali. Tutte le situazioni di panico, di smarrimento o sensazionali si presentano come casi d’urgenza nel corso dei quali la milza produce globuli bianchi in modo eccessivo. Spinta all’estremo, la milza perde il controllo sul suo funzionamento e scatena il cancro del sangue (una delle forme di leucemia).

Delhi 1981 – Lo Swadisthan e ed il fegato

Il chakra dello Swadisthan è un centro molto importante che ruota intorno al Nabhi, il suo lavoro principale consiste nel convertire le cellule di grasso nello stomaco al fine di utilizzarle per il cervello.
Quando si pensa, si consumano cellule del cervello che devono poi essere sostituite. Questa sostituzione avviene grazie allo Swadisthan chakra, ritengo che il mondo medico non conosca le funzioni dello Swadisthan perché altrimenti un gran numero di malattie potrebbero essere guarite.

Quando dunque pensate e fate molti progetti, il lavoro dello Swadisthan aumenta a tal punto che incomincia a trascurare le altre funzioni che gli sono devolute, fra queste si deve occupare del fegato, un organo estremamente importante dentro di noi, grazie al fegato il nostro sistema si può disintossicare.

Ogni specie di veleno è neutralizzata dal fegato e quando ciò avviene, questi veleni vengono liberati sotto forma di calore. Se avete molti veleni, il corpo sviluppa una temperatura elevata che espelle attraverso la pelle. E’ un modo naturale del fegato di espellere tutti i veleni del corpo. Ciò non è possibile peraltro, quando il fegato è ammalato: i veleni del corpo non possono essere neutralizzati ed espulsi sotto forma di calore nel sangue. Il corpo non riesce a sviluppare temperature elevate, la cirrosi epatica ed il cancro adottano lo stesso principio.

Quando si è colpiti dal cancro, il corpo non riesce a sviluppare una temperatura elevata perché il calore del corpo non può essere eliminato, perciò il cancro non può essere guarito in chi ha un pessimo fegato, questa è la ragione per cui il cancro del fegato viene scoperto solo quando è ad uno stadio avanzato.

(Shri Mataji Nirmala Devi)

Lo Swadisthan sinistro, ad esempio, riveste un ruolo molto importante nel nostro organismo fisico e psichico, diciamo infatti che è la porta di ingresso delle negatività. Si tratta di un chakra molto sensibile, se nel nostro organismo penetra un’entità deleteria per la nostra evoluzione e per la nostra buona salute, immediatamente un Sahaja Yogi percepirà in meditazione un ‘catch’ ( o blocco) allo Swadisthan sinistro. La cosa più interessante è che questo è vero sia sul lato fisico sia su quello psichico, cioè mentale od emotivo, se un virus entra nell’organismo ed inizia la sua azione patogena, questo attacco verrà registrato nello Swadisthan sinistro. A livello sottile se noi riteniamo nel nostro essere delle idee o delle emozioni che sono dannose per la nostra evoluzione e per il nostro benessere, anche in quel caso il nostro Swadisthan sinistro ci manderà dei segnali di allarme.
Non a caso l’esperienza ci  dimostrerà che le persone dedite a pratiche come la parapsicologia, lo spiritismo, l’esoterismo sono quelle nelle quali maggiormente è presente il blocco allo Swadisthan sinistro. Le qualità della conoscenza, della creatività e dell’amorevolezza sono inscindibili in una persona il cui Swadisthan chakra funziona correttamente. La conoscenza senza amore è arida ed inutile, e l’amore senza conoscenza è sentimentale e cieco; la creatività senza conoscenza e senza amore è solo un’iperattività vulcanica che porta alla collera ed alla sopraffazione degli altri.
I difetti che si manifestano nella personalità quando lo Swadisthan è in cattive condizioni sono quindi la collera, la violenza, l’iperattività fisica o mentale, il coinvolgimento nell’azione.
Dal lato sinistro bloccato possono manifestarsi artificiosità nel comportamento, tendenza alla depressione o agli sbalzi di umore, influenzabilità. Fisicamente dallo Swadisthan sinistro vengono tutte le malattie, mentre dal chakra considerato nel suo insieme possono derivare cirrosi, epatite, problemi all’utero o alle ovaie, problemi intestinali, leucemia, problemi renali.

Come meditare – Linee generali (II)

Per iniziare

Trovate un posto nella vostra casa dove potete sedere in modo confortevole senza venire disturbati, preferibilmente un posto che potete usare con regolarità. Non è necessario sedere per terra, potete usare una sedia o sedere ovunque, se siete confortevoli. Provate ad assicurarvi di minimizzare qualsiasi potenziale distrazione, per esempio accendendo la segreteria telefonica o togliere la suoneria al cellulare. Aiuta molto avere una candela accesa davanti alla vostra posizione, ancora meglio con una foto di Shri Mataji davanti alla candela, in quanto aiuta sia l’attenzione sia la percezione delle vibrazioni. Va bene anche una mappa del sistema sottile, in modo da capire meglio le vostre sensazioni e auto-guidarvi nella meditazione.

Se meditate per la prima volta, potreste trovare difficile stare seduti e fermi o portare l’attenzione dentro di voi quando chiudete gli occhi, ma non vi preoccupate, questo migliorerà con la pratica.

Sistemarsi

Una volta che vi siete sistemati, portate la vostra attenzione lentamente sulla sommità della testa. A questo punto potete utilizzare le affermazioni che abbiamo già riscontrato per i chakra che abbiamo visto, per aiutarci a portare l’attenzione dentro di noi. Possiamo anche dire dentro noi stessi: “Perfavore fa’ che possa andare in profondità nella meditazione”, un paio di volte.

Dopo un paio di momenti possiamo sentire dei pizzicori, del caldo o del fresco sulle nostra dita della mano, o anche una sensazione lenta di movimento lungo la spina dorsale, come la Kundalini comincia a salire fin sopra la testa. Aiuta se proviamo ad ignorare queste sensazioni per cominciare, in quanto l’importante è raggiungere questo stato di consapevolezza senza pensieri, in cui non siamo strattonati dai nostri pensieri ma semplicemente li possiamo guardare fluttuare dentro e fuori la nostra coscienza.

Entrare in profondità

Dopo pochi minuti possiamo notare che mentre siamo seduti pacificamente, i pensieri passano ancora attraveros la nostra mente. Questo è piuttosto naturale e non dovremmo pensare che la meditazione non funziona semplicemente perché pensiamo in continuazione. Portiamo solamente la nostra attenzione, lentamente, sopra la nostra testa e proviamo a mantenerla lì. Infatti ci potrà volere, oppure no dipendentemente dalla persona, un po’ di tempo prima che possiamo notare un rallentamento del flusso dei pensieri, ma sperimenteremo i benefici della nostra meditazione molto prima che ciò accada.

Per finire

La meditazione può durare quanto vogliamo, anche dopo essere stati 10 o 15 minuti, possiamo lentamente finire la sessione.

Questa descritta è una meditazione molto semplice, che possiamo fare in qualsiasi momento della giornata. Gli altri post integrano questo tipo con le varie qualità dei chakra e dei canali sui quali meditare.

Dovremmo veramente cercare di meditare almeno una volta, preferibilmente due volte al giorno, una al mattino per prepararci alla giornata e una alla sera per scaricare le pesantezze accumulate e, quindi, dormire meglio.

L’attenzione

In questa canzone, il santo Namdev usa il simbolismo per enfatizzare il bisogno per l’attenzione verso il Divino nella vita quotidiana. Una variante di questo poema è stata citata in diversi discorsi da Shri Mataji

Il nome Rama è entrato nel mio cuore,
e vi ha messo dentro una bilancia d’oro.

Un uomo fa un aquilone e lo lancia nel cielo.
E anche se continua a parlare agli amici,
la sua mente è sulla corda.

La principessa perfetta ha un’anfora piena d’acqua in equlibrio sulla testa.
Ridendo e scherzando batte le sue mani.
[Ma] la sua mente è sulla brocca.

C’è una casa con dieci porte [il sistema sottile]
da cui le mucche [i cinque sensi] vanno a pascolare.
Vagando, una mucca pascola per dieci miglia, [ma] la sua mente è sul vitellino.

Il bambino giace nella culla e la madre lavora nella sua stanza.
[Ma] la sua mente è sul bambino.

Ascoltami, Trilochan*,
disse Namdev.

*Trilochan era un contemporaneo di Namdev, originariamente del distretto di Sholapur, quel che è ora il Maharashtra. Poco è conosciuto di lui.